Chi Salva Salvini?

Oggi c’è il comizio di Matteo Salvini a Bari.
La sua campagna è basata fondamentalmente sulla lotta all’immigrazione.
Quindi Matteo, giusto 2 cose per ricordarti dove stai venendo a parlare.
In una città che accoglieva immigrati che scappavano dalla guerra nei Balcani. E venivano con i gommoni, manco con i barconi.
C’è un chiesa russa, dove pregano gli ortodossi accanto ai cristiani. E non si è mai lamentato nessuno.
Sei nella città dove fino a ieri si è festeggiato il santo patrono, Nicola, un santo nero. Di colore.
Stai venendo nella città dove c’è, anche se ancora per poco, un governatore gay.
Nella città dove si mangia patate riso e cozze. Perché qui tutto ciò che è diverso si mischia alla perfezione.
Quindi Matteo, grazie per la visita ma non c’era bisogno. Però se vuoi ti facciamo vedere la casa, che da noi si usa così.

Rileggiti le parole della moglie del sindaco Dalfino, quando a Bari attraccò la nave Vlora, con 20.000 persone a bordo.

« Andò subito al porto, prima ancora che la Vlora sbarcasse. A Bari non c’era nessuno del mondo istituzionale, erano tutti in vacanza, il prefetto, il comandante della polizia municipale, persino il vescovo era fuori. Quando uscì di casa però non immaginava quello a cui stava andando incontro. Dopo qualche ora mi telefonò dicendomi che c’era una marea di disperati, assetati, disidratati, e aveva una voce così commossa che non riusciva a terminare le frasi. Non dimenticherò mai l’espressione che aveva quando tornò a casa, alle 3 del mattino dopo. “Sono persone” – ripeteva – “persone disperate. Non possono essere rispedite indietro, noi siamo la loro ultima speranza”. »